La sostenibilità nel mondo degli ingredienti cosmetici: intervista alla dott.ssa Semenzato
Nel 2021 abbiamo avviato una collaborazione con UNIRED, spin-off dell’Università di Padova, nella realizzazione di SustaIngredients, catalogo di ingredienti classificati in base a parametri sostenibili, pensato per supportare i tecnici R&D nella formulazione di prodotti eco-friendly.
Infatti l’affermazione della sostenibilità di un prodotto è più complessa di quanto si pensi, e chiarezza e rigore scientifico sono fondamentali per non scadere nel greenwashing.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Semenzato, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Padova e Direttrice scientifica di UNIRED, in un’intervista sulle numerose sfaccettature della sostenibilità in ambito cosmetico.
UNIRED nasce come spin-off dell'Università di Padova che unisce il mondo accademico e quello industriale. Quali sono le esigenze che hanno portato alla sua fondazione? Quali sono i servizi che offrite alle aziende?
Ho sempre considerato un valore aggiunto del mio lavoro di ricercatrice la collaborazione con le aziende, da cui confesso di aver sempre imparato molto. L’idea dello spin off è nata dall’esigenza di poter lavorare con le aziende in modo più snello, superando la burocrazia tipica della pubblica amministrazione. Lo scopo principale di Unired è supportare il percorso di innovazione delle aziende per renderle più competitive sul mercato, utilizzando l’approccio metodologico caratteristico dell’università; per questo i nostri servizi sono modulari e personalizzati sulle esigenze del cliente: dalla materia prima alla formula, dalla formula al prodotto e dal prodotto al mercato, senza dimenticare l’attenzione per l’ambiente!
Oggi la sostenibilità è diventata indispensabile per le aziende che si occupano di cosmetica, ma i criteri per poter affermare la sostenibilità di un prodotto sono complessi e meno definiti di quello che si possa pensare. Cosa rende un prodotto sostenibile e quali sono i parametri (fondamentali) da considerare?
La sostenibilità è davvero una tematica complessa che racchiude in sé oltre agli aspetti tecnici, anche quelli economici e sociali. Per quanto attiene alla produzione dei cosmetici la chiave delle sostenibilità risiede nel concetto di Life Cycle Assesment (LCA), ovvero nella possibilità di misurare l’impatto ambientale che la produzione delle materie prime e la produzione e distribuzione del prodotto finito generano. Per formulare in modo sostenibile è necessario superare il concetto di formulazione green/ bio e abbracciare il cosiddetto ECODESIGN, un modo di concepire la formulazione di un prodotto che passa attraverso l’attenta selezione di ingredienti naturali o sintetici a basso impatto ambientale. I parametri fondamentali da considerare per quantificare l’impatto ambientale degli ingredienti e dei prodotti finiti sono: l’impronta Carbon foot per quanto attiene agli aspetti produttivi e la biodegradabilità per quanto attiene alla fase post consumo.
Quali sono i principali errori commessi dalle aziende cosmetiche in ambito di sostenibilità? Come evitare il greenwashing?
L’errore principale è pensare che naturale e sostenibile siano sinonimi e che si possa vantare la sostenibilità di un prodotto perché si privilegia la scelta di ingredienti naturali o di derivazione naturale. Ad esempio, è molto comune vedere oggi riportato in grande evidenza in etichetta la percentuale di ingredienti di origine naturale, come se questo dato avesse una correlazione diretta con la sostenibilità del prodotto. In realtà esistono ingredienti naturali che hanno impatti ambientali in termini di produzione di CO2 molto più elevati di ingredienti sintetici! Per evitare il green washing è necessario evitare le semplificazioni comunicative sul prodotto privilegiando la comunicazione trasparente dei processi che l’azienda ha intrapreso per migliorare la sostenibilità dei propri prodotti.
Quali sono i vantaggi di una collaborazione tra Prodotti Gianni e Unired nel garantire informazioni esaustive e attendibili riguardo alla sostenibilità di un ingrediente?
La realizzazione di un catalogo di materie prime che riporti i parametri di impatto ambientale degli ingredienti è uno strumento fondamentale per accelerare il passaggio alla formulazione in Ecodesign. Evita infatti all’azienda di dover richiedere direttamente ai produttori questi dati che molto spesso sono difficili da reperire e al contempo sensibilizza le aziende di materie prime ad essere più trasparenti e collaborative, in particolare quelle che operano principalmente in aree del mondo in cui questo trend è meno sentito.
In che modo il catalogo SustaIngredients può facilitare i tecnici R&D nella formulazione di un prodotto sostenibile?
Volendo fare un esempio pratico diciamo che la valutazione della sostenibilità di un prodotto è per complessità qualcosa di simile alla valutazione della sua sicurezza, in cui come sappiamo è fondamentale partire dalla scelta degli ingredienti più idonei. Avere a disposizione un catalogo che integra le caratteristiche tecniche con quelle relative all’ impatto ambientale rende tutto più semplice quando si deve procedere con riformulazioni di prodotti già sul mercato, a causa di problemi di approvvigionamento o di cambiamenti regolatori, o nello sviluppo di nuove formulazioni in “ecodesign” come quelle che abbiamo realizzato in Unired utilizzando le informazioni riportate nel catalogo: un detergente in mousse, un siero bifasico ed una maschera idratante a risciacquo. Questi tre prodotti sono un bell’esempio di come sia possibile realizzare prodotti che soddisfino, nella scelta delle materie prime, requisiti di sostenibilità tollerabilità cutanea e piacevelozza d’uso: disponendo di strumenti come Sustaingredients il compito dei formulatori è decisamente semplificato!
Quali sono le sfide future della cosmesi sostenibile?
La vera sfida è riuscire a declinare le esigenze ambientali con il mantenimento delle performance applicative a cui i nostri consumatori sono abituati. Oggi il successo di molti prodotti, in particolare hair care e make-up, ma anche skin care, è strettamente connesso a materie prime sintetiche per lo più di tipo polimerico, che sono state create per conferire effetti applicativi e di efficacia specifici ma a cui dovremo rinunciare perché nella maggior parte dei casi molto non presentano requisiti di eco compatibilità. Siamo chiamati quindi ad un cambio di prospettiva perché i cosmetici del futuro dovranno declinare al meglio le esigenze del rispetto dell’ambiente con quelle specifiche della pelle e delle persone che li utilizzano E’ una sfida che richiede un grande lavoro di squadra: per questo iniziative come quella di questo catalogo sono passi piccoli ma importanti di un cammino appena iniziato.